PRIMA INFANZIA

La musica la facciamo dunque insieme ai bambini, nel senso che attraverso loro possiamo capire come si genera: come nasce, come si sviluppa, come acquista significato. Così i bambini, mentre giocano e imparano, possono anche insegnarci cos’è la musica.

(M.Vitali, Suoni con me. Il dialogo sonoro nella prima infanzia. FrancoAngeli, Milano 2018, p.13)

La musica è una pratica sociale che si sviluppa fin dalla vita intrauterina; i bambini sono competenti nel vivere e costruire relazioni con il Sé, l’Altro e il Mondo anche attraverso la dimensione sonora, e di conseguenza l’esperienza musicale ha effetti positivi sullo sviluppo globale. Manipolare oggetti e strumenti, cantare, danzare, ascoltare brani sono condotte che aiutano a sviluppare competenze sensomotorie, cognitive ed affettive, muovendosi tra la dimensione audio tattile e quella simbolica. Tuttavia non è scontato per gli adulti comprendere la musicalità nella prima infanzia. Occorre ripensare alla musica come ad un gioco (Delalande, 2001) che si sviluppa nel contesto familiare (Tafuri, 2007), nel gruppo di pari e attraverso i media (Mazzoli&Deriu, 2013); allora sarà possibile assumere la prospettiva dei bambini, piccoli musicisti, improvvisatori e compositori.

Muovendoci dallo sfondo teorico della pedagogia di promozione dall’interno (Bondioli&Savio, 2018), l’approccio educativo che proponiamo come Tessiture Sonore è di lasciare spazio ai bambini e alle loro invenzioni, di ascoltarli, piuttosto che istruirli a codici musicali definiti dal mondo adulto. L’obiettivo non è creare dei prodigi musicali, ma aiutarli a crescere come esseri umani nel pieno delle loro potenzialità. Non vi è quindi un metodo fisso precostituito, ma una metodologia che parte da studi e ricerche in ambito psicopedagogico e musicologico e si sviluppa nell’incontro educativo.

Cambia dunque il ruolo dell’adulto, che da conduttore diventa regista, colui che prepara il setting adeguato a permettere al bambino di elaborare la propria espressività. Si agisce sulla formazione dei caregiver: piuttosto che le competenze tecniche (formazione musicale approfondita), occorre puntare alla capacità relazionale e progettuale. I genitori e gli educatori hanno una relazione unica con i bambini, e ciò permette loro di immaginare e costruire esperienze e ambienti sonori adeguati alla crescita. In questa direzione si orientano i progetti che proponiamo come rete Tessiture Sonore per scuole, associazioni, enti pubblici e privati.

Bibliografia citata

Bondioli A., Savio D. (2018) Educare l’infanzia. Temi chiave per i servizi 0-6. Carocci, Roma.

Delalande F. (2001) La musica è un gioco da bambini. FrancoAngeli, Milano.

Delalande F. (2009) La nascita della musica. Esplorazioni sonore nella prima infanzia. FrancoAngeli, Milano.

Deriu R., Mazzoli F. (2013) Canzoni per Pico. Esperienza di canto al nido e alla scuola dell’infanzia. EDT, Torino.

Tafuri J. (2007) Nascere musicali. Percorsi per educatori e genitori. EDT, Torino.

Vitali M. (2018), Suoni con me. Il dialogo sonoro nella prima infanzia. FrancoAngeli, Milano.

PICCOLI TESSITORI DI SUONI

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